Azioni Fiat Chrysler

Società giovane ma già contornata da cifre ragguardevoli, la Fiat Chrysler è una società italo-americana nonché settimo gruppo automobilistico mondiale. Nel 2017 ha fatturato € 110,9 miliardi e vanta oltre 234.499 dipendenti. 

Azioni Fiat Chrysler

 

Azioni Fiat Chrysler: storia

La storia della società Fiat Chrysler Automobiles è piuttosto recente: fu agli albori del 2014 che iniziarono le operazioni della Fiat, che videro entro la fine del mese di gennaio dello stesso mese, l’approvazione per la riorganizzazione della società, creando così la società per azioni che prese il nome dalle due famosissime realtà automobilistiche coinvolte: Fiat S.p.A e la Chrysler Group LLC.

L’integrazione fra la Fiat S.p.A e la Chrysler risale al 2009. Nel giugno dello stesso anno, la Chrysler uscì da procedure fallimentari con il fondo pensionistico United Auto Workers, con la Fiat e con il governo americano e canadese. Il primo acquisto della Fiat Chrysler fu una quota del 20% della compagnia. Per il gennaio 2012, la percentuale della quota detenuta dalla Fiat nella Chrysler crebbe sino al 58.5%.

Il 21 gennaio 2012 la Fiat completò l’acquisizione del restante 41.5% dalla società United Auto Workers, rendendo così il gruppo Chrysler una società interamente sussidiaria. Il 2 febbraio 2014, la Fiat Chrysler iniziò a comparire sul NYSE con la sigla borsistica FCAU.

L’acquisto della Chrysler costò alla Fiat 4.9 miliardi di dollari americani, con ulteriori 5.5 miliardi di dollari americani di obblighi pensionistici. Il 29 gennaio 2014 la Fiat ha annunciato una riorganizzazione della società e una fusione in una nuova holding.

Fiat S.p.A. e Chrysler Group LLC si fusero in quella che venne rinominata FCA il 12 ottobre 2014 e il 29 ottobre dello stesso anno il gruppo ha annunciato l’intenzione di separare la Ferrari S.p.A dall’FCA. La transazione si completò nel gennaio 2016. Il 14 luglio 2015, il direttore generale della Fiat Chrysler Automobile Sergio Marchionne e Dennis Williams, presidente della società Unite Auto Workers, hanno avviato una contrattazione.

Marchionne anunciò, l’8 gennaio 2017, che la Chrysler aveva in progetto di aggiungere 2.000 posizioni lavorative e investire 1 miliardo di dollari per la produzione della Jeep Wagoneer e Grand Wagoneer.

Il 13 gennaio 2017, la compagnia entrò nel mirino del Dipartimento di Giustizia americano perché non avrebbe comunicato che un programma violava gli standard delle emissioni, conseguendo in autovetture che oltrepassavano i limiti di inquinamento. Il 23 maggio dello stesso anno, il Dipartimento di Giustizia ha avviato un processo civile, sostenendo che la società FCA ”ha usato un impianto di manipolazione” per eludere i controlli sull’inquinamento in oltre 100.000 veicoli, fra il 2014 e il 2016.

Azioni Fiat: L’ingresso di Marchionne nel gruppo FIAT

Marchionne ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione del Lingotto dal 2003 su designazione di Umberto Agnelli. Per le sue doti dimostrate nella SGS, in seguito alla morte di Umberto Agnelli e alle dimissioni dell’amministratore delegato Giuseppe Morchio che aveva lasciato l’azienda dopo il rifiuto della famiglia Agnelli di affidargli anche la carica di presidente, Sergio Marchionne viene nominato dal 1º giugno 2004 Amministratore delegato del gruppo FIAT, in seguito denominata Fiat Group Automobiles.

Dopo alcuni contrasti con il dirigente austriaco Herbert Demel, nel 2005 assume anche la guida dell’allora Fiat Auto, in prima persona. Da aprile 2006 a settembre 2013 è stato Presidente di CNH Global, azienda che operava nel settore delle macchine agricole e per le costruzioni. A giugno 2009 ha assunto la carica di Amministratore Delegato di Chrysler Group, ora FCA US.

A maggio 2010 è entrato a far parte del Consiglio di Amministrazione di Exor S.p.A. Ha ricoperto inoltre la carica di Presidente di Fiat Industrial S.p.A. da gennaio 2011, a seguito della scissione del Gruppo Fiat, fino al settembre 2013, quando si fuse con la CNH Global, dando vita alla CNH Industrial, di cui diventa Presidente.

Durante l’amministrazione Marchionne, il gruppo lancia nuovi modelli, tra cui l’Alfa 159, la Fiat Nuova 500, la Grande Punto, l’auto più venduta in Italia nel 2006 e nel 2007[9]. Durante la sua gestione, il titolo FIAT è passato da un minimo prossimo ai € 4 del 2005 ai € 23 del luglio 2007, per declinare poi a € 13 (comprensivo anche dello spin-off delle attività industriali, conferite in Fiat Industrial SpA), e scendere a 3,944 € nell’aprile 2012.

Nel 2012 era risultato essere il manager più pagato in Italia, tra le società italiane allora quotate in Piazza Affari (come a.d. di Fiat S.p.A. e Presidente di Fiat Industrial) con compensi monetari per 7,4 milioni di euro e azioni gratuite («stock grant») assegnate all’inizio del 2012 in base al piano di incentivazione 2009–2011, che il giorno dell’assegnazione valevano 40,7 milioni. Per la carica di a.d. dell’allora Chrysler non aveva percepito alcun compenso. (fonte Wikipedia)

L’acquisizione di Chrysler

A causa della grave crisi economico-finanziaria che coinvolge il mondo intero, e in particolare il settore automobilistico, agli inizi del 2009 Marchionne tenta di acquisire attraverso FIAT altri importanti gruppi automobilistici europei e non, tali da rendere il gruppo torinese il secondo al mondo.

Tale politica ha subito critiche da parte del vice presidente della Commissione europea, il tedesco Günter Verheugen, in merito all’alto indebitamento del gruppo FIAT e alla impossibilità, a detta di Verheugen, di attuare una così aggressiva politica sul mercato mondiale[13]. Tali critiche sono poi rientrate parzialmente grazie all’intervento del presidente della commissione, José Barroso.

Nel mese di aprile del 2009 Marchionne effettua lunghe e travagliate trattative legate all’acquisizione di Chrysler con i sindacati e il governo statunitensi. Al termine delle trattativa viene raggiunto un accordo che prevede l’acquisizione da parte del Lingotto del 20% delle azioni Chrysler, in cambio del know how e delle tecnologie torinesi, facendo nascere così il sesto gruppo automobilistico del mondo.

L’annuncio di tale accordo è stato dato dallo stesso presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Dopo un tentativo fallito di alcuni creditori di Chrysler di bloccare, attraverso la Corte suprema degli Stati Uniti, la trattativa tra i due gruppi, il 10 giugno 2009 FIAT acquista ufficialmente il 20% di Chrysler, diventando holding controllante di tutto il gruppo statunitense.

Grazie alla strategia attuata da Marchionne, la casa automobilistica statunitense nel primo trimestre del 2011 è tornata all’utile e ha ottenuto un risultato netto operativo pari a 116 milioni di dollari. A maggio 2011, a seguito del rifinanziamento del debito di Chrysler e del rimborso da parte di Chrysler dei prestiti concessi dai Governi USA e Canadese, FIAT ha incrementato la propria partecipazione in Chrysler raggiungendo il 46%.

A luglio 2011, con l’acquisto delle partecipazioni in Chrysler del Canada e del Dipartimento del Tesoro Statunitense, FIAT è arrivata a detenere il 53,5% del capitale di Chrysler. Quindi, FIAT ha esercitato nei primi giorni del 2012 il diritto di acquistare un’ulteriore partecipazione del 5% in Chrysler a seguito della realizzazione dell’ultimo Performance Event, ovvero la realizzazione di un’auto (Dodge Dart) in grado di percorrere 40 miglia con un solo gallone di benzina (17 km/L), portando così FIAT a detenere il 58,5% del capitale di Chrysler Group LLC.

Il 1º gennaio 2014 infine, FIAT Group completa l’acquisizione di Chrysler acquisendo il rimanente 41,5% dal Fondo VEBA (di proprietà del Sindacato metalmeccanico UAW) salendo al 100% della proprietà di Chrysler, accordandosi per un valore di 3,65 miliardi di US$, di cui 1,75 versati cash e i rimanenti 1,90 in un maxi dividendo di cui FIAT girerà a VEBA la quota relativa al proprio 58,5%.
Il 26 giugno 2018, Marchionne fa la sua ultima apparizione in pubblico a Roma, presenziando alla consegna di una Jeep Wrangler all’Arma dei Carabinieri e pronunciando un discorso circa i dazi degli Stati Uniti di Donald Trump.

Il giorno dopo viene ricoverato allo Universitätsspital di Zurigo per un problema alla spalla destra per il quale doveva essere operato. Il 22 luglio entra in coma irreversibile e muore la mattina del 25 all’età di 66 anni. (fonte Wikipedia)

 

 

Azioni Fiat Chrysler: Grafico

Grafico azioni fiat 5 anni (2013 -2018)

Azioni Fiat Chrysler

Il valore della quotazione del titolo Fiat Chrysler dal 2013 a tutto il 2017 è oscillato tra i 4 e i 10 euro. L’andamento di questo titolo è influenzato da un mercato, quello americano, che viene sollecitato in termini di flusso finanziario, dal marchio Chrysler e Jeep.

Dal grafico  a 5 anni (2013 -2018) si evince una tendenza positiva seppur altalenante. Nello specifico si evidenzia una spinta del prezzo a partire dall’agosto 2017 che ha portato il valore delle azioni a posizionarsi intorno ai 15 euro fino a dicembre 2017. Dall’inizio del 2018 le azioni hanno avuto un ulteriore spinta spingendosi velocemente a quota 20€ per poi ritracciare da febbraio a  marzo fino a 16 euro. Attualmente le azioni Fiat sembrano oscillare all’interno di un canale orizzontale 16 – 20 euro.

 

Azioni Fiat Chrysler: dividendi

Gli ultimi dividendi FIAT risalgono al gennaio 2016. Nel corso degli ultimi anni  non è stato distribuito alcun dividendo ai propri azionisti: una nota, il Lingotto di Torino, ha specificato che la ragione di questo risiede in una sorta di atteggiamento conservatore, che si spera possa far conseguire l’obiettivo di ottenere dei risparmi in un mercato che mostra sempre più radicati segni di incertezza e avversità.

E’ nella stessa nota che si evidenzia come le nuove tecnologie e, soprattutto, il progresso sempre più incalzante in fatto di energie rinnovabili, costituiscano sì una potenziale prosperità e sfida per i tempi futuri ma quanto al presente, suscitano più che altro incertezza.

E’ per questo che anche il pagamento dei dividendi è stato evitato, optando per una propensione al risparmio tale da potersi definire protezionistica.

Azioni Fiat Chrysler: conviene investire?

Investire, intesa come attività a prescindere – dunque – da dove si investa, costituisce sempre una scelta importante per ogni imprenditore, che va sempre ponderata attentamente, vagliando tutte le eventuali problematiche del caso. Investire in azioni Fiat Chrysler non presenta eccezioni, per cui vale il discorso affrontato precedentemente.

 

 

Fare trading su Azioni Fiat Chrysler

I CFD, ovvero i Contratti per Differenza, consentono agli investitori di fare trading con FCA senza la necessità di ricorrere ai più tradizionali strumenti del mercato. Si tratta di contratti derivati che consentono all’investitore di guadagnare (o perdere) in base all’andamento del titolo in questione.

Parlando di trading, viene ormai consequenziale parlare anche delle piattaforme dedicate, che possono essere utilizzate da trader esperti ma anche alle prime armi, al fine di investire in maniera nuova, fresca e veloce.

Fra le migliori annoveriamo Plus 500, che consente di investire nel grande mercato dei CDF, ma ciò che offre va ben oltre: infatti, si può investire in valute straniere, materie prime o obbligazioni.

Facendo trading sui CFD si utilizza la leva finanziaria, che consente di depositare solo una parte della somma d’investimento iniziale, permettendo di ampliare in seguito le disponibilità di acquisto e sottoscrizione.

 Azioni Fiat Chrysler: piattaforme trading

Nella tabella sottostante, abbiamo elencato i migliori broker per fare trading su azioni Fiat Chrysler Automobiles S.p.A.

Specifichiamo che tutti i broker sono autorizzati e regolamentati Cysec/FCA/Consob.

(* I CFD sono strumenti ad alto rischio. Il 74-89% di investitori perde i propri soldi facendo trading sui CFD. Sii consapevole che potresti perdere i soldi che decidi di investire.)

 

Azioni Fiat Chrysler: informazioni

  • Nome: Fiat Chrysler Automobiles S.p.A.
  • Codice: FCA
  • Sede legale: Amsterdam, Londra
  • Settore: Automobili
  • Sito Web: fcagroup.com
  • Listini: FTSE All-Share Capped, FTSE Italia All-Share, FTSE MIB, FTSE Italia Beni di Consumo, FTSE Italia Automobili e Componentistica, FTSE ECPI Italia SRI Benchmark, FTSE ECPI Italia SRI Leaders

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