Come Investire Nelle Utilities

Vengono chiamate utilities (o utility) quelle società che generano, trasmettono e distribuiscono servizi come elettricità, acqua e gas dai propri impianti o da impianti di terzi. Una loro particolarità è che, dal momento che l’attività di queste aziende non cambia drasticamente al cambiare del prezzo offerto ai loro clienti, le tariffe applicate sono regolate dai Governi. E coloro che sono alla ricerca di modi alternativi per generare reddito da investimenti attraverso i dividendi, spesso destinano una parte del loro portafoglio all’acquisto di titoli di queste società. Le utilities sono state a lungo considerate come un’opzione conservatrice che permette agli investitori di acquisire maggiori dividendi rispetto a quelli disponibili nella maggior parte delle aree del mercato azionario.

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Vantaggi Delle Utilities

Utilities sono aziende che forniscono servizi essenziali come acqua, gas ed elettricità. Dal momento che questi servizi sono sempre richiesti, non importa quanto velocemente o lentamente l’economia di una nazione sia in crescita, il settore tenderà sempre ad essere uno dei più stabili del mercato azionario in termini di prestazioni, giorno per giorno! Inoltre, i titoli di società utilities tendono anche a reggere meglio nei mercati in calo, dal momento che gli investitori sono di solito restii a vendere i loro investimenti a basso rischio, se la situazione economica generale dovesse degenerare! Mentre le azioni utilities sono più rischiose all’interno del mercato obbligazionario, sono generalmente più sicure se confrontate con il mercato azionario globale. Ma il loro vantaggio principale è che in genere pagano dividendi superiori a quelli di mercato.

Dividendi elevati, ma poco spazio per l’apprezzamento del capitale

Il rovescio della medaglia è che il potenziale di apprezzamento del capitale a lungo termine è decisamente limitato. Le opportunità di crescita per la maggior parte delle aziende del settore è limitata e questo si riflette sull’andamento di questi titoli. Uno dei vantaggi di questo, naturalmente, è che con minori opportunità di investimento nella crescita futura, le aziende avranno più denaro in cassa per pagare i dividendi.

Rischi Delle Utilities

Come ogni segmento del mercato azionario, anche le utilities sono soggette a “forze” di mercato più ampie. Durante entrambi i principali cali di mercato dello scorso decennio (2001-2002 e 2008-2009) i titoli delle utilities hanno perso circa la metà del loro valore sulla base del loro prezzo (cioè, senza contare i dividendi). E gli investitori hanno bisogno di tenere questo in mente nel momento in cui decideranno tra un investimento in obbligazioni o in azioni utilities con dividendo distribuito. Altri due fattori che possono avere un impatto negativo sulla performance delle azioni utilities sono, in primis, l’aumento dei tassi di interesse. Questo per due motivi: 1) tassi più elevati aumentano l’onere degli interessi sulle utilities, perché le aziende del settore tenderanno ad avere un’alto grado di capitale e quindi più fortemente indebitate; 2) tassi più elevati porteranno gli investitori “orientati al reddito” a spostare la loro attenzione verso le obbligazioni e quindi lontano da rischiose opzioni di rendimento del mercato azionario. Inoltre, il settore è fortemente regolamentato e quindi vulnerabile a cambiamenti nella politica governativa.

Come Investire Nelle Utilities

Una delle classi di investimento maggiormente penalizzate negli ultimi anni è stata quelle delle utilities europee. Questo per diverse ragioni.

  • Acquisizioni: in ogni situazione in cui si abbassano le valutazioni di un settore per un periodo prolungato, gli asset acquisiti negli ultimi anni valgono meno e devono essere svalutati. Quasi tutte le società hanno un eccesso di Goodwill nell’attivo di bilancio che necessiterà di anni per essere assorbito.
  • Il settore è mediamente molto indebitato.
  • La domanda di gas e elettricità in Europa è mediamente in calo.
  • Molte Multiutility hanno un eccesso di offerta nei servizi di base. Questo implica offerta inutilizzata o produzione venduta sul libero mercato a prezzi a volte penalizzanti.
  • Leggi e regolamenti ambientali sempre più stringenti (ad esempio, chiusura del nucleare in Germania).
  • Nuove tasse (come la Robin Hood Tax italiana).
  • Evoluzione tecnologica (il carbone sarà ben presto soppiantato da altri combustibili fossili).

Ciò nonostante, le utilities europee potrebbero ricominciare a performare positivamente in termini assoluti e a battere gli indici generali. Questo per diverse ragioni.

  • ll processo di ristrutturazione che da diversi anni sta caratterizzando il settore con cessioni, svalutazioni chiusure e trasformazioni di impianti. In tal senso è necessario separare le situazioni complesse di chi ha fatto negli ultimi anni acquisizioni di grandi dimensioni (tipo l’Enel) da chi è cresciuto organicamente in modo lineare.
  • Nei casi in cui l’indebitamento è sotto controllo, gli elevati flussi di cassa rendono sostenibile il dividendo.
  • La contrattualistica sarà in futuro migliorativa, come dimostra la cancellazione/modifica dei contratti Take or Pay sul gas naturale. I contratti parametrati al petrolio, si sono dimostrati penalizzanti nel momento in cui il prezzo dei due combustibili fossili si è mosso in modo asincrono.
  • Le energie rinnovabili e il Waste to Energy (la filiera della raccolta differenziata per produrre elettricità che può avere diverse fonti di reddito) cominciano ad essere sempre più redditizi, come lo sono ad esempio negli Stati Uniti.

Secondo me, è importante notare che investire nelle utilities sta tornando ad essere plausibile non solo a fronte di multipli inferiori alle medie storiche, ma quando i manager del settore realizzano la necessità di ristrutturare. Per chi vuole investire è il momento di puntare sulle utilities. Almeno secondo quanto afferma Morgan Stanley dopo che il premio a rischio sull’Europa è diminuito, in base alle ultime decisioni prese a livello comunitario. Terna (TRN), la società che gestisce la rete elettrica nazionale e guidata dall’AD Flavio Cattaneo, è tra i titoli preferiti nel settore: è a basso rischio ed è considerato un giusto mix di fonti di produzione energetica.

L’azienda che gestisce la rete elettrica nazionale, infatti, nell’area del centro Europa è una di quelle maggiormente considerate per giusto mix di fonti di produzione energetica in quanto ciò non dovrebbe comportare ulteriori deterioramenti dei propri utili, gas a parte. Come anche Jp Morgan, anche Morgan Stanley è convinta che sia il caso di tornare a investire sull’equity europeo anche perché il settore è destinato ad una forte ripresa dopo anni in cui le utilities, in generale e meno per Terna, invece sono state snobbate dagli investitori e messe nel mirino dai regolatori e da alcuni governi.

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