Come Preparare Il Proprio Portfolio Alle Politiche Economiche di Trump

Sembra che i mercati e gli investitori, in generale, stiano vivendo un momento di calma apparente. In questi mesi, abbiamo sentito parlare della possibilità di recessione, di nuovi stimoli economici, di tassi di interesse più elevati, etc. Queste affermazioni stanno diventando ormai un disco rotto! Ma è innegabile che non ci saranno cambiamenti dopo la vittoria a sorpresa di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane. La Fed sta dicendo da ormai più di un anno che alzerà i tassi. Poi, ci ripensa. O forse no! Con situazioni simili, gli investitori hanno smesso di ascoltare, perché ormai abituati ad un mondo con tassi di interesse bassi e un mercato azionario con gli “steroidi”. Che lo amate o lo odiate, l’elezione di Trump è destinata a scuotere i mercati. Nel bene o nel male. Ma questo non è il momento di farsi prendere dal panico o di essere troppo compiacenti. Questo è il momento ideale per rivalutare la vostra strategia di investimento e adottare le misure adatte per gestire efficacemente gli eventi economici che verranno.

Anche se non possiamo prevedere esattamente ciò che sta arrivando (potendo fare solo alcune ipotesi plausibili) o quando, possiamo però adottare alcune misure per preparare il nostro portafoglio azionario a gestire qualsiasi imprevisto. Le tre mosse di seguito vi aiuteranno a mantenere le vostre finanze “in pista” qualunque cosa accada nei mesi a venire.

1. Non Fare Cambiamenti Drammatici Ad Un Portafoglio Ben Diversificato

L’errore più fondamentale che molti investitori fanno è quello di non preparare alcun piano finanziario specifico per il loro futuro. Affidatevi ad un consulente finanziario che offre consulenza fiduciaria di livello: vi darà alcuni numeri reali su quanti soldi avete ora e di quanti avrete bisogno quando andrete in pensione. In questa fase, il consulente analizzerà con voi tutti gli scenari possibili in base alla vostra tolleranza al rischio o ad eventi come un rialzo dei tassi o la caduta del mercato azionario. Pensate poi a qualche aggiustamento “tattico”, piuttosto che a revisioni che vadano a sconvolgere totalmente il vostro portafoglio, specialmente se esso è già ben diversificato.

2. Non Aggiungere Ulteriore Rischio Credendo Che Sia Possibile Anticipare i Cambiamenti

Spesso si può essere tentati dall’abbandonare la propria strategia assumendo più rischi, perché ci si sente abbastanza sicuri di poter trarre più vantaggio dalla situazione finanziaria del momento. Ad esempio, con la recente elezione di Trump, i trader hanno sentito parlare dei suoi piani per investire in infrastrutture degli Stati Uniti per migliorare le autostrade, riparare ponti e costruire oleodotti. Molti, quindi, si stanno precipitando ad investire in questo settore, soprattutto tramite gli ETF. Ma molti studi hanno dimostrato che queste decisioni d’impulso, il più delle volte, si rivelano essere sbagliate! Prendiamo ad esempio il boom delle aziende tech (le cosiddette dot-com) degli anni 2000. Warren Buffett, uno degli investitori di maggior successo al mondo, non ha mai abbandonato la sua strategia in favore di queste aziende, ed è stato allora pesantemente criticato per questo! Almeno fino a quando non scoppiò la bolla tecnologica! Quindi, prima di investire i vostri soldi, studiate la storia di un settore o di un investimento e cercate di capire quale potrebbe essere il suo futuro. Prendete in considerazione tutte le possibilità, non solo quelle più popolari e scontate. Inoltre, non lasciatevi mai coinvolgere dall’entusiasmo di alcuni media finanziari. Non tutti danno infatti giudizi imparziali e disinteressati! Ad ogni modo, se vi piace il lato speculativo degli investimenti, potete destinare una piccola percentuale del vostro portafoglio a questi trading più rischiosi (possibilmente fra il 5% e il 10%).

3. Basarsi Sui Fondamentali, Non Sulle Emozioni

In alcuni casi, può essere saggio aspettare gli “shock” del mercato prima di fare una qualsiasi mossa. Basta guardare quello che è successo a Febbraio 2016, quando l’S&P 500 è crollato a 1.829. In quel mese, ci fu infatti un crollo improvviso delle azioni statunitensi che crearono un effetto a catena sui maggiori mercati internazionali. Gli economisti parlavano addirittura di nuova “recessione” in arrivo e gli investitori furono spaventati così tanto da (s)vendere i propri titoli in favore di investimenti “rifugio”. Ma chi allora ha agito così d’impulso ha sbagliato perdendo molti soldi, perché solo pochi mesi più tardi (Agosto) l’indice S&P si stava avvicinando già a quota 2.200. Oggi lo shock del mercato ha un nome e un cognome: Donald Trump. Quando il fattore sorpresa di questi risultati elettorali si esaurirà, alcune azioni riprenderanno il loro cammino. Soprattutto se si tiene conto delle promesse elettorali del neo presidente, tra cui il taglio delle tasse, che potrebbero essere una buona notizia per i mercati azionari. A questo proposito, pensate che l’S&P è passato da 2.129 del 9 novembre, a 2.200 di oggi!

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