Come Valutare La Rischiosità Di Un Paese Negli Investimenti Internazionali

Ad oggi, sono molti gli investitori che scelgono di destinare una parte dei loro portafogli azionari in titoli esteri. Questa decisione dovrà comportare necessariamente un’attenta analisi dei vari Fondi Comuni di Investimento, Exchange Traded Funds (ETF), azioni e obbligazioni. Tuttavia, gli investitori spesso trascurano questo aspetto nei loro investimenti internazionali, con conseguente perdita del capitale investito! Ma se fatta correttamente, la decisione di investire all’estero deve sempre partire con la determinazione della rischiosità degli investimenti nel paese in esame. La rischiosità di una nazione è riferita ai rischi economici, politici e commerciali che sono unici per un determinato paese e che potrebbe comportare perdite di investimento inaspettate! Per cui oggi cercheremo di esaminare il concetto di rischiosità di un paese e di come essa deve essere analizzata dagli investitori.

Rischi Economici e Politici

Esistono due fonti principali di rischio che devono essere tenute in considerazione al momento di investire in un paese straniero:

  • rischio economico: questo rischio si riferisce alla capacità di un paese di ripagare i propri debiti. Un paese con le finanze stabili e un’economia forte dovrebbe fornire degli investimenti più affidabili rispetto ad un paese con le finanze più deboli o con un’economia debole.
  • rischio politico: si riferisce alle decisioni politiche all’interno di un paese che potrebbero comportare una perdita imprevista di investitori. Mentre il rischio economico è spesso definito come la capacità di un paese di ripagare i propri debiti, il rischio politico è a volte indicato come la volontà di un paese di pagare i debiti o mantenere un clima ospitale per gli investimenti stranieri. Anche se l’economia di un paese è forte, se il clima politico è ostile (o diventa ostile) agli investitori esterni, non potrà mai essere considerato un’ottima scelta d’investimento.

Come Misurare Il Rischio Economico e Politico

investimenti esteriCosì come alcune società, anche i vari paesi al mondo ricevono un rating per determinare la capacità di rimborsare il loro debito. In realtà, quasi tutte le nazioni investibili del mondo ricevono un rating da Moody, Standard & Poor (S & P) o le altre grandi agenzie di rating. Ed un paese con un rating più elevato è considerato un investimento più sicuro di un paese con un rating inferiore. Quindi, esaminare il rating di un paese rappresenta un ottimo modo di iniziare l’analisi di un potenziale investimento. Un altro passo importante nel decidere su un investimento è quello di esaminare i fondamentali economici e finanziari di uno stato. Diversi analisti preferiscono misure diverse, ma quasi tutti guardano al Prodotto Interno Lordo (PIL), l’Inflazione e l’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) quando si deve considerare un investimento. Gli investitori vorranno anche valutare con attenzione la struttura dei mercati finanziari del paese, la disponibilità di alternative di investimento attraenti e la recente performance di un’azione “locale” e dei mercati obbligazionari.

Dove Trovare Informazioni Utili

Ci sono molte ottime fonti di informazioni che ci possono aiutare a conoscere il clima economico e politico dei paesi stranieri. Giornali come il New York Times, The Wall Street Journal, il Financial Times o anche il nostro Sole 24Ore, dedicano sempre uno spazio molto significativo sulla situazione economica e politica dei vari paesi esteri. Tuttavia, anche ottime riviste settimanali come l’Economist sono generalmente considerate fra le migliori fonti d’informazioni in ambito finanziario. Per chi cerca informazioni più specifiche e complete su un determinato paese o regione, due ottime fonti di informazioni obiettive sono l’Economist Intelligence Unit (EIU) e il “World Factbook” della Central Intelligence Agency (CIA). Queste risorse forniscono all’investitore un’ampia panoramica del clima economico, politico, demografico e sociale di un paese. Inoltre, l’EIU prevede anche valutazioni oggettive della maggior parte dei paesi al mondo. Queste valutazioni possono integrare quelle emesse solitamente da Moody, S & P e le altre “tradizionali” agenzie di rating.

Mercati Sviluppati, Emergenti e Di Frontiera

Quando si considerano gli investimenti internazionali, ci sono tre tipi di mercati tra cui scegliere:

  • mercati sviluppati: comprendono le economie più grandi ed industrializzate. I loro sistemi economici sono ben sviluppati, sono politicamente stabili e lo stato di diritto è ben radicato. I mercati sviluppati sono di solito considerati le destinazioni più sicure di investimento, ma i loro tassi di crescita economica spesso “trascinano” all’indietro quelli dei paesi in fase di sviluppo! L’analisi degli investimenti sui mercati sviluppati si concentra generalmente sui cicli economici e di mercato, in quanto le considerazioni politiche sono spesso considerate meno importanti ai fini dell’investimento. Esempi di mercati sviluppati includono paesi come Stati Uniti, Canada, Francia, Giappone e Australia.
  • mercati emergenti: questi mercati sono quelli che “sperimentano” una rapida industrializzazione e spesso dimostrano livelli di crescita economica estremamente elevati. Questa forte crescita economica a volte può tradursi in ritorni di investimento che sono addirittura superiori a quelli disponibili nei mercati sviluppati! Tuttavia, i mercati emergenti sono anche quelli più rischiosi rispetto ai mercati sviluppati: qui l’incertezza politica regna sovrana e le loro economie possono essere più inclini sia a rapide espansioni che fallimenti! In questo caso, oltre a valutare attentamente i fondamentali economici e finanziari, gli investitori dovrebbero prestare particolare attenzione al clima politico del paese e la possibilità di sviluppi (politici) inattesi. Sono considerati paesi emergenti le economie di paesi a rapida crescita economica come la Cina, l’India e il Brasile.
  • mercati di frontiera: in questa categoria, rientrano quei paesi considerati “nuove opportunità” d’investimento. Questi mercati sono in genere più piccoli dei mercati emergenti tradizionali o si trovano in paesi che hanno limitazioni alla capacità d’investimento straniero. Anche se i mercati di frontiera possono essere eccezionalmente rischiosi e spesso soffrono di bassa liquidità, offrono anche la possibilità di rendimenti superiori alla media nel corso del tempo. I mercati di frontiera sono anche non ben correlati con le altre destinazioni di investimento più tradizionali, il che significa che forniscono ulteriori benefici di diversificazione quando vengono tenuti in un portafoglio di investimenti “variegato”. Come per i mercati emergenti, anche gli investitori nei mercati di frontiera devono prestare particolare attenzione al contesto politico, nonché agli sviluppi economici e finanziari. Esempi di mercati di frontiera includono la Nigeria, il Botswana e il Kuwait.

Cosa Fare Quando Si Investe All’Estero

Una volta che avrete completato l’analisi del paese in cui investire, dovrete prendere altre diverse decisioni di investimento. La prima scelta da fare è quella di decidere dove investire, scegliendo tra i diversi approcci di investimento possibili, tra cui:

  • investire in un ampio portafoglio internazionale;
  • investire in un portafoglio più “limitato”, focalizzato sia sui mercati emergenti che su quelli sviluppati;
  • investire in una regione specifica, come l’Europa o l’America Latina;
  • investire in un solo paese estero.

Ricordate che la diversificazione è un principio fondamentale per gli investimenti nazionali, ma è ancora più importante quando si investe a livello internazionale! La scelta di investire un intero portafoglio in un singolo paese non è mai prudente! In un portafoglio ampiamente e globalmente diversificato, gli investimenti dovrebbero essere ripartiti tra i mercati sviluppati, emergenti e di frontiera. Questo per massimizzare la diversificazione e ridurre al minimo il rischio. Dopo aver deciso dove investire, un investitore sarà tenuto a decidere le opzioni d’investimento. In cosa, di quel paese, volete investire? Il suo debito sovrano, azioni o obbligazioni di società con sede nel paese scelto, un ETF focalizzato a livello internazionale o un Fondo Comune di Investimento? Ricordate che la scelta del veicolo di investimento dipenderà dalla conoscenza individuale, l’esperienza, il profilo di rischio di ciascun investitore e i suoi obiettivi di rendimento. Se avete dubbi in proposito, potrebbe essere utile iniziare ad investire prendendo meno rischi possibile!

Oltre a una ricerca approfondita sui potenziali investimenti, un investitore internazionale ha bisogno anche di monitorare il proprio portafoglio titoli e regolarlo di conseguenza. Come negli Stati Uniti, le condizioni economiche d’oltremare sono in continua evoluzione e le situazioni politiche all’estero possono cambiare rapidamente, soprattutto nei mercati emergenti o di frontiera. Situazioni che una volta sembravano promettenti potrebbero non essere più così, e paesi che una volta sembravano troppo rischiosi potrebbero ora essere dei seri candidati ad un investimento redditizio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *