Come Valutare Le Aziende Farmaceutiche

Ricevo spesso dei messaggi da parte dei lettori del blog che mi chiedono un parere sul un eventuale investimento in società farmaceutiche. Nel post di oggi vorrei appunto chiarire tutti i dubbi sull’argomento. Innanzitutto, investire in titoli di aziende farmaceutiche potrebbe essere molto redditizio, soprattutto al verificarsi di eventi come una nuova miracolosa scoperta e il relativo brevetto, perché (in teoria) potrebbe a portare a grandi ricavi per queste società e per i suoi azionisti. Tuttavia, investire in aziende farmaceutiche non è come investire in qualsiasi altra società quotata in Borsa. Esistono alcune significative differenze.

In questo tipo di investimento, infatti, si da molto importanza al concetto di pipeline. La pipeline è un termine che si riferisce al numero di farmaci (vaccini, steroidi, soppressori del sistema immunitario ecc) che sono in varie fasi di ricerca e sviluppo (R & S). Non tutti sanno infatti che ci vogliono tra i 10 e i 15 anni perché un farmaco possa essere commercializzato! La ragione principale della pipeline è che la commercializzazione di un nuovo farmaco è sottoposto al controllo della Food and Drug Administration (FDA) negli USA e dall’approvazione delle varie Commissioni per il farmaco nei vari Paesi del mondo. Tutta questa “lentezza” nella commercializzazione ha uno scopo ben preciso: proteggere i consumatori dai farmaci che possono avere effetti collaterali inattesi. Ma un farmaco nuovo dovrebbe essere teoricamente migliore di quello vecchio! Quindi, se un’azienda sta per lanciare un nuovo farmaco sul mercato o sta conducendo un importante studio, è generalmente conveniente acquistare le sue azioni. Ma spesso questi studi vengono condotti anche dalle piccole società farmaceutiche il cui business è concentrato tutto su un solo farmaco. E la sua successiva commercializzazione farà lievitare moltissimo il fatturato: ciò lo farà diventare appetibile agli occhi delle grandi multinazionali del farmaco che cercheranno di accaparrarsi il brevetto! Per la piccola società conviene sempre allearsi con una grande perché in questo modo si aprirà ai canali di distribuzione su scala mondiale. Per questo motivo, le piccole imprese che hanno una collaborazione attiva con grandi multinazionali rappresentano il miglior investimento in questo settore (ricordate anche che le partnership e le acquisizioni di start-up rappresentano tra 1/4 e 1/3 delle azioni commerciali delle multinazionali farmaceutiche). Ma se si leggono i bilanci delle società nel settore farmaceutico la prima cosa che noterete è che queste società (sopratutto le più piccole) hanno un elevato rapporto prezzo/utili rispetto agli alti settori economici. Questo perché la maggior parte delle spese sostenute sono destinate alla voce “Ricerca e Sviluppo” di nuovi farmaci, e di solito sono spese che vengono fatte immediatamente. Ciò vuol dire che l’azienda paga il costo di sviluppo di un farmaco anni prima che il farmaco inizi a produrre un reddito.

Ad ogni modo, in questo settore bisogna fare attenzione! A volte i farmaci richiedono infatti troppi anni di sviluppo e ciò potrebbe far diventare obsoleto il nuovo farmaco quando verrà commercializzato! Quindi, al fine di un investimenti redditizio, vi consiglio di informarvi sui tipi di farmaci che stanno per essere introdotti sul mercato. Investire in una società che ha prodotti di successo di solito è una pratica sicura, ma con il limite di brevetti nel settore farmaceutico a causa dell’approvazione delle autorità sanitarie è come scommettere su un cavallo che ha già vinto una gara nel corso della giornata: può vincere di nuovo o può essere troppo stanco per farlo! Per cui le migliori aziende sui cui investire sono quelle che commercializzano prodotti riguardanti una particolare classe di malattie: tumori o virus che attaccano il sistema nervoso, la pelle, il cuore e così via, oppure malattie che colpiscono un pubblico socialmente delicato come i bambini, gli uomini anziani o di mezza età con un calo della libido. Questo darà anche agli investitori l’opportunità di diversificare l”investimento nel settore farmaceutico.

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