Gli operatori di Borsa

operatori di borsaPrima di parlare degli operatori di Borsa, ossia dei soggetti (persone fisiche e giuridiche) che rappresentano la domanda e l’offerta del mercato finanziario, è doveroso fare alcune considerazioni sulle motivazioni che possono indurre un soggetto ad acquistare o vendere titoli.

 

Potremmo individuare 3 tipi di moventi:

  • l’esigenza di impiegare il risparmio in modo remunerativo e, possibilmente, sicuro! I risparmiatori, di regola, non acquistano titoli a fini speculativi (cioè per venderli ad un prezzo maggiore), ma mirano ad investire le loro disponibilità per conseguire dividendi (sulle azioni) ed interessi (sulle obbligazioni). Del resto, abbiamo visto che la speculazione può presentare dei rischi per chi non ha un’adeguata competenza in materia. Quindi i risparmiatori guardano alla remuneratività del titolo e non tanto alle oscillazioni di valore. Per quanto riguarda le azioni, il piccolo azionista non ha alcun interesse a partecipare alla gestione della società attraverso l’esercizio del potere di voto, dato che la sua quota rappresenta una percentuale insignificante del capitale sociale. Le famiglie possono acquistare titoli direttamente in Borsa (rivolgendosi ad un intermediario), ma più spesso operano attraverso “investitori istituzionali” ai quali, proprio perchè gestiscono capitali altrui,  è vietata l’attività speculativa;
  • il movente speculativo. Lo speculatore è colui che agisce sul mercato finanziario per conseguire un lucro speculativo, derivante dalla differenza tra il prezzo di vendita del titolo e quello di acquisto. La speculazione, quindi, non guarda alla remuneratività del titolo (utili o interessi), ma mira a trarre guadagni approfittando delle sue oscillazioni di valore;
  • il desiderio di acquistare un quota del pacchetto azionario di una società per assumerne il controllo. Si pensi, ad esempio, ad una società finanziaria del Gruppo Fiat che “rastrelli” titoli azionari della società X (acquistandoli da altre società finanziarie o investitori istituzionali) per diventarne comproprietaria di maggioranza (termine tecnico, scalata). Le operazioni di questo tipo sono naturalmente riservate ai grandi investitori che agiscono solitamente attraverso “fiduciari” per mantenere l’anonimato.

Premesso questo, possiamo classificare gli operatori di Borsa nelle seguenti categorie:

  1. venditori stabili, che operano sul mercato finanziario collocando titoli per ottenere finanziamenti: essi sono le imprese (pubbliche o private) e lo Stato (attraverso il Tesoro);
  2. acquirenti stabili, che comprano titoli per impiegare in modo remunerativo la propria liquidità o per acquisire il controllo dei pacchetti azionari di società quotate. Non si tratta comunque di operatori spinti da moventi speculativi. Essi sono le famiglie, che normalmente operano attraverso l’intermediazione di investitori istituzionali (banche e fondi di investimento) e le società finanziarie. Anche le compagnie assicurative e gli enti previdenziali ed assistenziali impiegano i loro fondi sociali in immobilizzazioni finanziarie;
  3. la Pubblica Amministrazione, la cui più importante fonte di finanziamento è proprio l’emissione di prestiti pubblici obbligazionari (titoli del debito pubblico).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *