Le Più Grandi Truffe In Borsa Della Storia

Non importa quanto le norme e le regolamentazioni siano restrittive, le ingenti somme di denaro del settore finanziario attraggono truffatori e malfattori sin dalla notte dei tempi. Una frode fiscale o truffa consiste nell’ingannare intenzionalmente qualcuno nel campo delle transazioni finanziarie, e questo inganno è finalizzato all’ottenimento di tornaconto personale sotto forma di denaro. Si tratta di un crimine e rappresenta anche una violazione del diritto civile. La maggior parte delle volte, le frodi finanziarie vengono attuate da criminali dell’élite dei colletti bianchi, ovvero professionisti con una notevole conoscenza delle varie transazioni finanziarie. Nel corso degli anni, abbiamo assistito a numerose truffe in borsa e se ne verificheranno altre ancora in futuro, almeno finché non impariamo totalmente il modus operandi dei truffatori e qual è il loro schema. Con questo in mente, nel seguente articolo vedremo alcune fra Le Più Grandi Truffe In Borsa Della Storia, ovvero i più grandi casi della storia dove società hanno tradito le aspettative dei loro investitori. 

Le Più Grandi Truffe In Borsa Della Storia

Le Più Grandi Truffe In Borsa Della Storia

ZZZZ Best Inc. (1986)

Negli anni ’80, il 21enne Barry Minkow “fondò” una società che, a suo dire, sarebbe diventata presto la “General Motors della pulizie di moquette“. Minkow si creò una reputazione da “self-made man”, da uomo che si è fatto da solo: partendo dal nulla, riuscì a creare in poco tempo una società che nel mercato azionario valeva circa $300,000,000, con le azioni che avevano più che quadruplicato il loro valore rispetto all’offerta pubblica iniziale del 1986.

Peccato che la ZZZZ Best non avesse concretamente nessun cliente, introito o asset. Minkow aveva architettato un complesso Schema Ponzi con tanto di uffici fantasma e false registrazioni telefoniche per attirare investitori; arrivò addirittura a corrompere il proprietario di un palazzo affinché testimoniasse davanti a persone esterne che ZZZZ Best si occupasse realmente della pulizia dei loro tappeti e moquettes. Ovviamente, l’arcano fu scoperto e Minkow arrestato.

Trascorse 5 anni in un carcere federale, mentre non è mai stata chiarita del tutto la situazione degli investitori. Il danno causato dalla sua condotta è stato quantificato in circa $100,000,000.

Centennial Technologies Inc. (1996)

Fra Le Più Grandi Truffe In Borsa Della Storia, non può mancare quella messa in atto nel dicembre 1996 da Emanuel Pinez, CEO di Centennial Technologies, il quale annunciò che la sua società aveva registrato utili pari a 2 milioni di dollari dalla vendita di schede di memoria per PC. In realtà, l’azienda spediva cesti di frutta ai propri clienti. Per mascherare la truffa, i dipendenti della società crearono dei documenti falsi “ad hoc”, così da far apparire come se stessero registrando vendite reali ed effettive.

In poco tempo, le azioni della Centennial salirono del 451% (55,50 dollari per azione) al New York Stock Exchange (NYSE). Secondo la Securities and Exchange Commission (corrispondente alla nostra Consob), tra aprile 1994 e dicembre 1996 la Centennial sopravvalutò i suoi guadagni di circa $ 40 milioni.

Sorprendentemente, un anno l’azienda dichiarò un utile di $ 12 milioni, quando in realtà perse ben 28 milioni di dollari. Quando la truffa venne alla luce, il titolo crollò immediatamente a $3. A causa del raggiro, oltre 20.000 investitori persero quasi tutto il capitale investito. E pensare che la Centennial era considerata una delle società più promettenti di Wall Street.

Bre-X Minerals (1997)

Questa società canadese fu coinvolta in una delle più grandi truffe azionarie della storia. La sua proprietà indonesiana, rivelò che le miniere della società contenevano oltre 200 milioni di once d’oro. Un record. A causa di questa notizia, il prezzo delle azioni salì alle stelle (arrivando ad un massimo di $ 280).

Al suo apice, la Bre-X aveva una capitalizzazione di mercato di 4,4 miliardi dollari. Il momento d’oro si concluse però il 19 marzo 1997, quando si scoprì che le tanto decantate miniere d’oro erano in realtà inesistenti. Dopo questa notizia, il valore del titolo scese a pochi centesimi in brevissimo tempo.

La truffa fece perdere molto denaro agli investitori: ad un fondo pensionistico canadese del settore pubblico, il raggirò costò ben $ 70 milioni. Ma questo non fu niente rispetto alla perdita subita da un altro fondo pensionistico canadese, il “Pension Plan“, che vide svanire in un attimo 100 milioni di dollari.

Enron (2001)

Prima della debacle, la Enron era una delle società energetiche più importanti al mondo. La truffa fu attuata attraverso alcune complicate pratiche contabili riguardanti l’utilizzo di società di comodo, che consentirono alla Enron di nascondere centinaia di milioni di debito dai suoi libri contabili.

In questo modo, sia gli investitori che gli analisti finanziari, erano indotti a pensare che questa azienda era molto più stabile di quanto realmente non fosse. Inoltre, le società del gruppo Shell gestite da dirigenti della Enron, registrarono ricavi fittizi che gonfiavano i bilanci, così da far credere a tutti che l’azienda producesse stabilmente (ingenti) utili.

Alla fine la complessa rete di inganno fu svelata e il prezzo delle azioni da $ 90 scese a meno di 70 centesimi in un attimo. Ma la Enron non cadde da sola e trascinò al fallimento anche la Arthur Andersen, la quinta azienda al mondo nel settore contabile, per aver agevolato e coperto la truffa tramite false fatturazioni e bilanci gonfiati.

WorldCom (2002)

Non molto tempo dopo il crollo della Enron, il mercato azionario fu scosso da un altro scandalo da miliardi di dollari. Nei primi anni del secondo millennio, il gigante delle Telecomunicazioni “WorldCom” registrò spese di gestione come se fossero investimenti. A quanto pare, la società ritenne che le spese di cartoleria (penne, matite e carta) erano un “investimento” nel futuro della società e, quindi, dovevano essere imputate a conto economico (o capitalizzate) su un certo numero di anni.

In totale, ben 3,8 miliardi dollari del valore dei costi operativi normali, che dovrebbero tutti essere registrati come spese per l’anno fiscale in cui sono sostenute, sono state trattate come investimenti e registrate nel corso di un certo numero di anni. Questo piccolo trucco contabile portò degli enormi profitti nel 2001, pari a circa $ 1,3 miliardi.

Quando la truffa fu scoperta, i primi che ne hanno fatto le spese sono stati gli stessi dipendenti della società: decine di migliaia di loro persero il lavoro. Ma anche gli investitori, che hanno dovuto assistere alla caduta viscerale del prezzo delle azioni di WorldCom, da $ 60 a meno di 20 centesimi.

Tyco International (2002)

I dirigenti della Tyco affermarono che il 2002 sarebbe stato un anno indimenticabile per le azioni. Per gli azionisti della società lo fu veramente ma in negativo. Prima dello scandalo che la coinvolse, la Tyco era considerata uno degli investimenti blue chip più sicuri. L’azienda produceva componenti elettronici, sanitari e attrezzature per la sicurezza.

Durante il suo “regno” come amministratore delegato, Dennis Kozlowski era considerato come uno dei 25 migliori manager al mondo. Insieme al CFO Mark Swartz e il CLO Mark Belnick, Kozlowski ricevette $ 170 milioni prestiti senza interessi e, soprattutto, senza l’approvazione degli azionisti. Come se non bastasse, Kozlowski e Belnick cercarono di vendere 7,5 milioni di azioni (senza esserne minimamente autorizzati) per la somma di $ 450 milioni.

Ma Kozlowski utilizzò i fondi anche per proseguire uno stile di vita sontuoso, acquistando ville e spendendo ben 2 milioni di dollari per la festa di compleanno della moglie. All’inizio del 2002, lo scandalo cominciò lentamente ad emergere e il prezzo delle azioni della Tyco crollarono dell’80% in sei settimane. I dirigenti coinvolti furono in seguito condannati a 25 anni di carcere.

HealthSouth (2003)

La gestione della contabilità per le grandi aziende può essere un compito difficile, soprattutto quando il vostro capo vi impone di falsificare i rapporti sugli utili. Alla fine del 1990, il CEO e fondatore Richard Scrushy decise di “istruire” i suoi dipendenti su come gonfiare i ricavi e sovrastimare il reddito netto della società. L’azienda era uno dei maggiori fornitori di servizi di assistenza sanitaria in America: al suo apice, si rese protagonista dell’acquisizione di un consistente numero di altre aziende del settore.

Il primo segno di difficoltà emerse alla fine del 2002, quando Scrushy riferì di aver venduto azioni della Healthsouth per 75 milioni dollari, prima di dichiarare un’ingente perdita di bilancio. Anche se uno studio legale indipendente dichiarò però che la vendita delle azioni non era direttamente correlata alla perdita, questo fatto doveva già insospettire gli investitori. Lo scandalo esplose nel Marzo 2003, quando la SEC annunciò che la HealthSouth gonfiò i ricavi di $ 1,4 miliardi.

L’informazione venne alla luce quando il CFO William Owens, collaborando con l’FBI, registrò una conversazione con Scrushy in cui si parlava della frode. Le ripercussioni non si sono fatte attendere: titolo scese da un massimo di $ 20 a 45 centesimi in un solo giorno. Sorprendentemente, il CEO fu assolto da 36 capi di imputazione per frode, ma fu in seguito condannato per corruzione. A quanto pare, Scrushy pagò una tangente di 500.000 dollari a dei politici per garantirgli un posto nel consiglio di amministrazione di un ospedale.

Bernard Madoff (2008)

Bernard Madoff, l’ex presidente del NASDAQ e fondatore della società di market-making Bernard L. Madoff Investment Securities, si rese protagonista di quella che, fra Le Più Grandi Truffe In Borsa Della Storia, è forse la più grande. Fu arrestato l’11 Dicembre del 2008 perché aveva messo in piedi un gigantesco Schema Ponzi da miliardi di dollari.

Tale sistema deve il suo nome a un italiano immigrato che agli inizi del ‘900 per primo lo mise in atto su grande scala, e consisteva nel promettere fraudolentemente agli investitori alti guadagni pagando gli interessi maturati dai vecchi investitori, con i soldi dei nuovi investitori. Rispetto agli altri hedge fund, Madoff non vantava profitti del 20-30% ma si attestava su un più credibile rendimento del 10% annuo costante, indipendentemente dall’andamento del mercato.

La truffa consisteva nel fatto che Madoff versava in realtà l’ammontare degli interessi pagandoli con il capitale dei nuovi clienti. Il sistema è saltato nel momento in cui i rimborsi richiesti superarono i nuovi investimenti. Nell’ultimo periodo le richieste di disinvestimento avevano infatti raggiunto l’incredibile cifra di 7 miliardi di dollari, che Madoff non fu in grado di onorare con le risorse finanziarie disponibili. Per darvi un’idea dell’ammontare della truffa, pensate che è stata tre volte più grande dell’ammanco causato dal crac Parmalat (50 miliardi di dollari).

Un pensiero su “Le Più Grandi Truffe In Borsa Della Storia

  • Giugno 21, 2015 in 4:10 am
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    Troppa gente con la complicità di regole e trattati internazionali e interne fanno soldi coi soldi affossando l.economia reale .Includono anche i prestiti per finanziare il debito pubblico

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