– News – Conti correnti, perché la spesa si è impennata nel 2018

AUMENTO DI 7,5 EURO

Nel 2018 la spesa per la gestione di un conto corrente è cresciuta di 7,5 euro rispetto all’anno precedente (+9,4%), attestandosi a 86,9 euro: è il terzo aumento consecutivo, in netta accelerazione rispetto al 2017 (1,8 euro) e al 2016 (1,1)

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Nel 2018 la spesa per la gestione di un conto corrente è cresciuta di 7,5 euro rispetto all’anno precedente (+9,4%), attestandosi a 86,9 euro: è il terzo aumento consecutivo, in netta accelerazione rispetto al 2017 (1,8 euro) e al 2016 (1,1).

Lo segnala Bankitalia nella consueta indagine sui costi dei conti correnti delle famiglie. «Le spese – segnala Via Nazionale – sono aumentate principalmente per effetto dell’incremento dei canoni di base e dei canoni delle carte di debito. Ha contribuito in modo significativo anche la crescita congiunta del numero di operazioni e delle corrispondenti commissioni applicate sui pagamenti automatici, sulle spese di scritturazione e sui bonifici on line». Aumenti sono stati registrati anche per i conti correnti postali (4,9 euro, 2,1 nel 2017) mentre per i conti bancari on line la spesa è rimasta sostanzialmente invariata e pari a 15,5 euro.

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Per i conti collegati a contratti di apertura di credito in conto corrente, nota l’indagine, «la commissione per la messa a disposizione dei fondi (MDF), pari all’1,7% del credito accordato, è rimasta in linea con gli anni precedenti (1,6%); anche le commissioni unitarie di istruttoria veloce (CIV), applicate sugli sconfinamenti, sono rimaste sostanzialmente invariate. Per i conti privi di fido, le CIV applicate sugli scoperti di conto sono diminuite da 19,4 a 17,6 euro».

«Un rialzo inaccettabile! Non solo è il terzo aumento consecutivo, ma il balzo è spropositato e del tutto ingiustificato», afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

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