– News – L’ombra di Bio-on sul roadshow di Aim e Star a Londra

A Londra, in base ai dati elaborati dalla società indipendente Value Track, AIM si presenta come il listino più dinamico dell’azionario Italia: 127 società quotate in meno di 10 anni, di cui 50 nell’ultimo anno e mezzo; una capitalizzazione di 7 miliardi, con un valore medio di circa 250 milioni (si va dalla lillipuziana Visibilia, la casa editrice della “pitonessa” Daniela Santanché, con appena 200mila euro; ai 600 milioni di Antares Vision).

Il successo di AIM, su cui nessuno avrebbe scommesso anni fa, è stato di recente offuscato dallo “scandalo” Bio-On, che rischia di penalizzare Piazza Affari. E di allontanare gli investitori. Investitori che in Inghilterra hanno da sempre una liaison con le quotate italiane: il 15% degli istituzionali presenti sullo Star hanno un passaporto britannico; Uk è il secondo paese dopo gli USA che investe nel listino delle “eccellenze” italiche.

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L’Unicorno dell’AIM, passato da 7 a 70 euro in pochi anni grazie alla plastica “verde”, è crollato in pochi mesi dell’80% dietro a dubbi, non fugati dall’azienda, sulla reale commerciabilità della tecnologia; e dietro l’attacco speculativo del fondo americano Quintessential che ha sollevato una serie di domande finora senza risposta. «Un fondo nostro cliente che ha varie posizioni su aziende AIM, ci ha chiesto rassicurazioni sull’affidabilità della governance del listino, altrimenti, nell’incertezza, chiuderà tutte le sue posizioni a prescindere», ha lanciato l’allarme l’analista di un Nomad presente all’evento, che ha chiesto l’anonimato.

Da Borsa Italiana, però, non arrivano segnali di preoccupazione. Alla fine gli investitori guardano al loro investimento, alle aziende che hanno in portafoglio o quelle messe nel mirino, e non a un singolo caso. Il 2019 si chiuderà come l’ennesimo anno record per AIM (il terzo di fila), ma un eventuale contraccolpo di Bio-On si vedrà solo nei prossimi mesi.

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